venerdì 6 dicembre 2013

Hunger Games: La ragazza di fuoco


"Ricorda chi è il vero nemico"


Hunger Games: una trilogia letteraria da centinaia di milioni di copie, una saga cinematografica da record ed una nutrita schiera di fan. È così che può essere riassunta in poche parole la presa sulle nuove generazioni e sul pubblico in generale da parte di una serie diventata ormai fenomeno.
Avendo apprezzato il primo
film ma soprattutto i primi due libri, non potevo affatto evitare di visionare questo secondo capitolo, intitolato "Hunger Games: La ragazza di fuoco".
Prima di passare alla trama, avviso che ci saranno riferimenti alla precedente pellicola e che quindi chi non l'ha ancora vista farebbe bene a fermarsi qui con la lettura.
Katniss e Peeta sono tornati entrambi vittoriosi dalla 74esima edizione degli Hunger Games, spettacolo televisivo in cui 24 ragazzi (due per ogni Distretto che compongono la nazione) sono inviati in un'arena ad uccidersi a vicenda finché non ne resta soltanto uno vivo, legge promulgata in seguito alla rivolta dei suddetti Distretti contro Capitol City anni or sono. Essendo riusciti a salvarsi entrambi (andando quindi contro le regole) fingendo di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, sono stati considerati simbolo di ribellione da parte dei Distretti, dando così inizio a focolai di rivolta sparsi qua e là nella nazione. Al presidente Snow ciò non va a genio e cerca di convincere Katniss a mitigare la folla, altrimenti pagheranno i suoi cari. La situazione però sfugge di mano alla ragazza e l'occasione per eliminarla verrà proprio dagli Hunger Games; la 75esima edizione, ormai alle porte, è la cosiddetta Edizione della Memoria ed avrà pertanto regole speciali: quest'anno i tributi saranno scelti tra i vincitori ancora in vita. Per Katniss e Peeta è tempo di tornare nell'arena, questa volta contro assassini esperti che già hanno ucciso in passato.
La ghiandaia di Katniss diventerà simbolo di rivolta
È possibile dividere la pellicola in due parti: la prima è relativa al Tour della Vittoria che i due vincitori dovranno fare per tutta la nazione, mostrando quindi i vari focolai di rivolta, le brutali soppressioni e fustigazioni dei Pacificatori (le guardie di Capitol City), le minacce di Snow; la seconda è invece relativa agli Hunger Games veri e propri, stavolta completamente diversi da quelli del primo capitolo per il modo di approcciarsi ad essi da parte dei tributi.
Ai partecipanti infatti non va affatto a genio tornare nell'arena e rischiare per la propria vita, cosa che spingerà Katniss a non agire da sola ma a cercare qualcuno di cui fidarsi.
Vi è un forte tema politico che pervade l'intera pellicola: ogni gesto, parola, sguardo è inteso come simbolo di sfida nei confronti del governo di Capitol City, senza essere troppo espliciti per non incorrere in severe pene. Anche gli spietati Hunger Games, simbolo di massacro e sottomissione all'autorità, diventano una scusa per dimostrare a chi comanda che il popolo non si arrende e prenderà in esempio i personaggi chiave per un'offensiva alla capitale.
L'ambientazione, come si può capire, è quella di una futura società distopica in cui tutto fa spettacolo, anche l'omicidio cruento ed immotivato; tutti gli abitanti di Capitol City vestono in maniera molto vistosa e colorata, hanno un nome latino come riferimento all'antica Roma con le sue arene con i gladiatori, amano le feste e addirittura per poter mangiare a volontà bevono un intruglio che provoca il vomito, tutto contrapposto all'incredibile povertà e miseria dei Distretti.
Gli Hunger Games veri e propri non costituiscono la sezione principale del film dato che più che altro svolgono la funzione di elemento puramente inserito per risvegliare nello spettatore la suspense e l'avventura, a parte naturalmente gli elementi che hanno anche un'importanza politica.
Anche una semplice nebbia può nascondere un'insidia
Chi ha letto il libro e l'ha amato può stare tranquillo per quanto riguarda la trasposizione: la pellicola, nonostante tralasci qualche episodio per motivi cinematografici, è molto fedele all'opera letteraria e riesce a trasmettere sullo schermo in maniera soddisfacente i pensieri della protagonista, di cui il libro è intriso.
Si riesce a far ciò grazie alla fantastica recitazione dell'attrice che interpreta Katniss, Jennifer Lawrence (premio Oscar per "Il lato positivo" (2012)), forse magari solo un po' legnosa nelle espressioni di dolore, e a quella di tutti gli altri personaggi.
Uno dei punti di forza della pellicola è senza dubbio la caratterizzazione dei protagonisti, ognuno differente e psicologicamente pieno di sfaccettature; non riusciremo ad odiare nessun personaggio per quanto subdolo possa essere, grazie al fatto che ognuno è individualmente particolare.
Meritano una nota a parte i tributi di questi 75esimi giochi, ognuno passato per l'esperienza e quindi assassino più o meno esperto, abile quindi in diversi tipi di armi: c'è chi è eccezionale con la scure, l'arco, il tridente, i coltelli e anche chi invece eccelle nell'uso di tecniche di mimetizzazione oppure nell'inventare dispositivi.
Come ho già detto più volte, la pellicola è il secondo capitolo di una saga di film, composta da "Hunger Games" (2012), "Hunger Games: La ragazza di fuoco", "Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 1" (2014) e
"Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2" (2015), tratti da una saga letteraria composta da tre libri e scritta da Suzanne Collins.
Il film eccelle nella rappresentazione dei contrasti socio-politici in atto nell'universo rappresentato, mentre appare un po' più sottotono nell'affrontare gli Hunger Games, facendoli risultare meno drammatici e d'effetto di quelli visti nella prima pellicola. Il finale, fortemente in sospeso e proteso verso i sequel, risponde a molti quesiti che lo spettatore si solleva durante la visione, ma dando risposte forse un po' troppo superficiali e condensate.
Consiglio caldamente la pellicola a tutti, anche a chi non ha amato il primo film, poiché è davvero efficace e intrigante; mi sento forse in dovere di avvertire chi del precedente episodio ha amato soprattutto i giochi, poiché si ritroverà di fronte ad un titolo più impegnato e più adulto.


VOTO: 89/100 



  • Titolo originale: The Hunger Games: Catching Fire
  • Paese di produzione: USA
  • Anno: 2013
  • Durata: 146 min
  • Genere: avventura
  • Regia: Francis Lawrence
  • Soggetto: Suzanne Collins
  • Sceneggiatura: Michael Arndt, Simon Beaufoy
  • Produttore: Jon Kilik, Nina Jacobson
  • Casa di produzione: Lions Gate Entertainment, Color Force
  • Interpreti e personaggi:
          Jennifer Lawrence: Katniss Everdeen
          Josh Hutcherson: Peeta Mellark
          Donald Sutherland: Presidente Snow
          Liam Hemsworth: Gale Hawthorne
          Sam Claflin: Finnick Odair
          Woody Harrelson: Haymitch Abernathy    

        

4 commenti:

  1. Carina la recensione.
    Il film non è affatto male considerando la fascia di pubblico verso cui è indirizzato (infatti inizialmente ero scettico verso questa saga), non capisco perchè attiri parecchie critiche negative ai livelli di Twilight o simili.
    Il cast anche è davvero ottimo, ci sono dei bravissimi attori come Sutherland, Harrelson e soprattutto Hoffman :)

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    1. Grazie del commento, per me un altro grande attore la cui parte mi ha fatto innamorare è stato Stanley Tucci! Purtroppo essendo la saga molto amata dal pubblico giovanile vi sono un po' di pregiudizi di fondo, sono d'accordo con te, ma sono felice che sia stato fatto comunque un ottimo lavoro con questa pellicola

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  2. A mio parere la Lawrence ha espresso al meglio il personaggio di Katniss. Non sono pienamente d accordo sul fatto che le sue espressioni di dolore fossero legnose: proprio nel libro si racconta di una protagonista molto "Daria" ( sperando di esser capita, quando uso questo termine).

    Per il resto quoto tutto. :)

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    1. Si credo di aver capito se ti riferisci alla serie animata! Forse non sono riuscito ad esprimermi bene, più che altro intendevo che sembravano forzate, come se fosse la Lawrence a farle e non Katniss, diciamo. Grazie del commento e della lettura ;)

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